giovedì 19 luglio 2007

Quindici anni dopo via D'Amelio

Giusto quindici anni fa, tanti ormai ne sono passati, la mafia decideva che Paolo Borsellino fosse una persona troppo scomoda per i loro sporchi affari. Questo ha significato per noi siciliani, assistere all'ennesimo teatro di guerra, si proprio di guerra si trattava. La guerra ad un male che affliggeva la nostra terra e che ancora oggi nel silenzio, continua a portare avanti i propri soliti sporchi interessi. Ricordo che quando si seppe della notizia, io che abitavo in un paesino della provincia di Palermo, fui pervaso da un senso di tristezza misto all'impotenza di non poter o aver potuto fare nulla. Eppure quell'uomo non lo conoscevo personalmente ma fu come se mi avessero tolto una figura di riferimento importante. Si perchè dopo la morte di Falcone, era rimasto Borsellino a cavaliere pronto a sfidare a singolar tenzone il male più profondo della Sicilia, la mafia. Penso che oggi la sua scomparsa non sia stata inutile, certo se non fosse mai accaduta sarebbe stato meglio, ma da allora si è sviluppato tra quei siciliani che come Borsellino amavano la Sicilia, un senso di rivalsa nei confronti di una minoranza, perchè tale è e rimane, che ha inficiato da sempre una terra così bella e ricca, ma soprattutto piena di gente onesta. A quindici anni dalla scomparsa la sua menoria non si è sbiadita, anzi oggi saranno presenti alla cerimonia commemorativa tanti bambini che ancora non erano nati, segno intangibile che Paolo Borsellino vive ancora nelle coscienze di grandi e piccini, il suo pensiero è stato tramandato e ha messo le radici nelle coscienze di tutti noi siciliani. In questi giorni si è assistito ad un tam tam di notizie sulla riapertura dell'inchiesta per far luce su alcuni lati oscuri della vicenda, della scomparsa di una preziosissima "agenda rossa", e del coinvolgimento di una parte deviata dei servizi segreti. Noi esigiamo chiarezza e verità, perchè solo così si potrà veramente sconfiggere questo cancro che da tempi ormai troppo lunghi affligge la nostra terra. Grazie Borsellino, grazie Falcone, oggi più che mai i vostri spiriti vivono nelle nostre coscienze.

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